Lettera di un Socio su all. 3B; la nostra risposta.

Strength

Riceviamo da un Socio il messaggio che segue. Pubblichiamo la risposta che ci offre l’occasione per fare chiarezza sulla nostra posizione

“Spett. Presidenza ANMA
Ho esitato a lungo prima di scrivere questa mail.

Vostro socio da alcuni anni e finora contento di esserlo, sono però rimasto alquanto perplesso per il vostro atteggiamento circa il problema dell’allegato 3B.

 Da un lato, giustissimamente, lo definite una cosa (non mi viene altro termine ripetibile) senza capo ne coda, un costo inutile per le aziende e una vessazione per i medici competenti, dall’altro vi definite contrari alla sua abolizione (così risulta dal sito SIMLII) e proponete soluzioni pallative tipo riconoscere dei crediti per questa attività.

Ma mi chiedo: avete provato (insieme alla SIMLII) a chiedere agli iscritti cosa ne pensano?

Perchè non è stata portata avanti l’unica soluzione possibile, a mio rozzo avviso, e cioè la sua abolizione totale e definitiva?

Perchè così pervicacemente Ministero e SNOP sostengono questo maledetto allegato 3B?

Vi faccio presente che ho sentito alcuni colleghi che, esasperati, hanno deciso di non rinnovare più l’iscrizione (ANMA e SIMLII) e confesso che anche per me la tentazione è stata forte.

Infine dal 2008 un tarlo mi tormenta: le associazioni di categoria come artigiani, piccoli industriali e simili su cui grava un costo proporzionalmente maggiore,non hanno mai detto nulla pensando che tanto le multe sono solo per noi o c’è qualcosa d’altro?”

 

Caro Socio ti ringraziamo per la tua comunicazione. Siamo consapevoli che riflette un sentimento diffuso fra i Soci e ci offre l’occasione per cercare di fare chiarezza sul significato della nostra partecipazione al tavolo attivato presso il Ministero della Salute sulla trasmissione informatizzata dei dati di cui all’allegato 3B del D. Lgs. 81/08 (TU).

Innanzi tutto una precisazione. Ti invitiamo a leggere sul nostro sito e su quello del Ministero della Salute il testo della nota informativa diffusa dal Ministero dopo la riunione dello scorso 5 ottobre. Come potrai constatare tra le associazioni che si sono dissociate da proposte di abrogazione dell’articolo 40 non è citata l’ANMA e non poteva essere diversamente.

La posizione dell’ANMA sulla collaborazione tra il MC ed il SSN è pubblica fin dai tempi della discussione del TU ed è cosi sintetizzabile: in un quadro di progressiva riduzione delle risorse disponibili, il MC può essere, a sua volta, una “risorsa” per l’ottimizzazione sui versanti pubblico e privato della catena di azioni volte a realizzare la prevenzione e la promozione della salute del cittadino-lavoratore. Pertanto, al di là della discussione sul ruolo “pubblico” del MC, consideriamo l’articolo 40 come l’occasione per la creazione di una sinergia tra i settori pubblico e privato finalizzata a realizzare un approccio integrato di fronte alle crescenti aspettative di tutela e promozione della salute.

Alla luce degli eventi che si sono succeduti in questi anni e negli ultimi mesi riteniamo che questa occasione sia stata finora perduta e siamo convinti che l’allegato 3B nell’attuale struttura sia soltanto un ulteriore inutile appesantimento di un’attività già fortemente burocratizzata e che la sua finalità rimanga del tutto controversa.

Non a caso dello “schema” di Allegato 3B predisposto nel 2009 dal Coordinamento Tecnico delle Regioni, criticammo in particolare l’ambiguità: rispetto all’obiettivo epidemiologico dichiarato nella relazione di accompagnamento per la realizzazione della mappatura territoriale dei rischi occupazionali e dei danni da lavoro, la  sua struttura e la sua impostazione tradivano chiaramente la volontà di disporre di uno strumento di controllo dell’operato del MC e delle imprese (come in effetti è avvenuto in alcuni casi).

Durante la partecipazione al tavolo tecnico istituito presso il Ministero della Salute per la definizione  dei contenuti degli Allegati 3A e 3B ai sensi dell’articolo 40, comma 2-bis, abbiamo manifestato in varie occasioni le nostre perplessità sul nuovo modello che andava definendosi non discostandosi sostanzialmente dalla versione del 2009 e senza tenere in considerazione le proposte che avevamo avanzato per renderlo uno strumento coerente con i dichiarati obiettivi epidemiologici.

Conseguentemente, nonostante l’articolo 3, comma 2 del DM 9 luglio 2012 parli di trasmissione di dati “utilizzabili a fini epidemiologici”,  la struttura e l’impostazione del modello di allegato che abbiamo utilizzato nell’ultimo esercizio, non si discostano sostanzialmente da quelle dello “schema” del 2009.

Ai sensi dell’articolo 4, comma 3 del DM 9 luglio 2012, è stata avviata la fase consultiva con le associazioni dei MC finalizzata a definire le modifiche relative ai contenuti degli allegati 3A e 3B ed alle modalità di trasmissione dei dati di cui al comma 1 dell’articolo 40.

Ovviamente non potevamo che rispondere positivamente all’invito del Ministero assumendo, come al solito, una posizione costruttiva, ma per nulla “prona”. Se non saranno chiariti e condivisi gli obiettivi della trasmissione dei dati quale premessa indispensabile sia per fugare le ambiguità che tuttora permangono sul tappeto, sia per definire la struttura ed i contenuti dell’allegato, se non sarà dichiarato e condiviso tutto il processo che si sviluppa attorno alla piattaforma (a chi vanno i dati, chi li legge e li elabora, con quali finalità), la richiesta di abrogazione dell’articolo 40 resta per l’ANMA un’opzione aperta.

Peraltro anche in occasione dell’ultimo Congresso nazionale abbiamo ricordato alle istituzioni presenti che l’abrogazione dell’articolo 40, e quindi degli allegati 3A e 3B, non è un’ipotesi remota dal punto di vista giuridico perchè già in due occasioni il legislatore ha espresso questa posizione: nella bozza dello schema del decreto integrativo e correttivo del D. Lgs. 81/08 (marzo 2009) ed in quella del disegno di legge sul cosiddetto “pacchetto semplificazioni” che era girata su vari tavoli nel settembre 2012.

 

Il Consiglio Direttivo ANMA