EQUO COMPENSO IN MEDICINA?

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  Ieri 30/11 il Presidente FNOMCeO – dott. Filippo Anelli – è stato audito in Senato in relazione all’aggiornamento della norma sull’equo compenso.

A questo link al sito istituzionale della Federazione il comunicato stampa.

Come recita il dossier del Senato “ la proposta amplia l’ambito applicativo della disciplina sull’equo compenso delineando, in relazione alla realtà produttiva italiana, le caratteristiche che deve avere l’impresa per poter essere considerata, rispetto al professionista, un contraente “forte”. “. Inoltre la proposta normativa specifica che “le norme sull’equo compenso si applicano ad ogni tipo di accordo preparatorio o definitivo, purché vincolante per il professionista, le cui clausole siano utilizzate dalle predette imprese; al riguardo si anticipa che l’articolo 5, comma 1, della proposta specifica che tali accordi si presumono unilateralmente predisposti dalle imprese, salvo prova contraria. Infine l’articolo 2 (comma 3) estende l’applicazione della disciplina dell’equo compenso alle prestazioni rese dal professionista nei confronti della pubblica amministrazione, delle società partecipate dalla p.a. e delle società disciplinate dal testo unico in materia di società a partecipazione pubblica.“.

L’obiettivo della Federazione è che il Legislatore “ possa riconsiderare il testo approvato dalla Camera dei Deputati e modificarlo, affinché si preveda una disciplina sull’equo compenso applicabile realmente a tutte le professioni ordinistiche e, quindi, anche agli iscritti agli Albi dei medici chirurghi e degli odontoiatri ”.

Per quanto di competenza il Presidente Anelli cita esplicitamente il MC “ non possiamo non tornare sulla annosa questione delle “gare al ribasso” per l’incarico di Medico Competente, situazione che solleva questioni di dignità professionale e reclama una maggiore considerazione delle prestazioni professionali rese ” indicando che “ i compensi così ribassati sono tali da inficiare il corretto svolgimento delle attività previste per il medico competente ai sensi della legislazione vigente, teso alla tutela della salute nei luoghi di lavoro, bene costituzionalmente tutelato ”, argomenti già noti ma mai portati fino in fondo. Restiamo in attesa degli sviluppi seguendo l’iter del disegno di legge.

In allegato una copia della relazione del Presidente Anelli depositata in Senato.

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