EMERGENZA CORONAVIRUS AGGIORNAMENTO PER IL MEDICO COMPETENTE

pricipale_emergenza_febbraio_2020

  Il comunicato ANMA pubblicato il 24 febbraio scorso ha sollevato – com’era immaginabile – numerose questioni.

Fra tutte pubblichiamo la nostra risposta ad una osservazione giuntaci dalla Presidenza di CONFAPI, risposta che conferma – precisando compiutamente – quanto nel comunicato ANMA ha affermato, ora suffragato anche da alcuni documenti indirizzati dai Servizi Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro ai Datori di Lavoro. Leggiamo inoltre che questa posizione è condivisa anche da altri soggetti espressione della disciplina della Medicina del Lavoro.

   Gentile Presidente Casasco,

ringrazio innanzitutto del messaggio inviatoci che testimonia la sensibilità Sua e della Organizzazione da Lei presieduta in tema di salute sul lavoro e così non poteva che essere, considerata la Sua estrazione professionale.

  Concordo – e concorda l’Associazione intera – con la Sua affermazione che “il Medico deve fare il Medico e più che mai nelle emergenze”, ed è proprio questa motivazione che ci ha guidato nel comunicato da noi inviato ai nostri Associati.
Abbiamo infatti voluto stimolare la presenza “consulenziale” del Medico Competente in Azienda, che va ben oltre gli obblighi di legge e soprattutto oltre il mero rispetto della periodicità della visita medica.

  Le assicuro che i Medici Competenti in questi giorni non hanno fatto mancare la loro presenza fisica, il loro appoggio e la loro consulenza per tutte le istanze aziendali inerenti la situazione emergenziale legata al Coronavirus. Tra queste istanze la visita medica è stata l’ultima delle preoccupazioni delle imprese, non tenendo conto del fatto che in molte realtà produttive la presenza fisica del Medico Competete possiamo definirla sporadica ed episodica.

  La visita medica rappresenta un obbligo di legge certamente ineludibile ma non impossibile da differire di qualche giorno, ed il Suo disaccordo sul potenziale rischio di contagio della visita medica non è condiviso dalle massime autorità di settore e da vari Enti (vedansi raccomandazioni dello stesso Ministero della Salute, Ordinanze Regionali, FNOMCeO, INPS, etc.), ed oltretutto tale rischio non è legato certo al mancato rispetto delle elementari misure di prevenzione. 

Non da ultimo mi permetto di precisare che la nostra comunicazione è in linea con quanto indicato da Regione Lombardia ai Medici Competenti che operano nel comparto sanitario, ovvero – testualmente – : “ Modulazione della sorveglianza sanitaria – Fatto salvo il rispetto della puntuale tempistica con cui è stata programmata la sorveglianza sanitaria e medica per radioprotezione, la sorveglianza per il contenimento dell’esposizione degli operatori a COVID-19 ha assoluta priorità. Rimane altresì prioritaria la tempestiva sorveglianza in fase preventiva pre-assuntiva degli operatori nonché la sorveglianza prevista prima della riammissione al lavoro a seguito di assenza del lavoratore per malattia superiore a giorni 60.”.
E parimenti per gli altri comparti circolano alcune note provenienti dagli Organi di Vigilanza che consigliano “ di tenere il seguente comportamento:
- visite mediche periodiche ed esami strumentali: per quanto possibile, anche in caso di superamento della periodicità prevista dal programma di sorveglianza sanitaria, rimandare le visite in epoca successiva al 10 marzo 2020;
- visite mediche preassuntive/preventive: da effettuarsi solo in casi urgenti evitando l’affollamento dell’ambulatorio, adottando quindi tempi di prenotazione delle visite dilazionati.

A meno che non sia possibile procedere a distanza utilizzando strumenti telematici, saranno da procrastinare, in prima battuta a data successiva al 10 marzo, le riunioni periodiche e non, i sopralluoghi in azienda e ogni altro eventuale momento di aggregazione.”. 

  Non parlerei quindi di un rifuggire da responsabilità deontologiche quando si cerca di dare un contributo seppur modesto al contenere il contagio.

Infine puntualizziamo che l’invito formulato ai nostri Colleghi prende in considerazione un tempo limitato, come d’altronde le disposizioni di legge di questi giorni hanno efficacia temporanea e, pur essendo indirizzato a tutti i Soci sul territorio nazionale, troverà ovviamente applicazione differenziata in funzione delle specifiche esigenze e condizioni del territorio particolare.