Pubblichiamo in allegato il documento redatto dall’Istituto Superiore di Sanità in accordo con Ministero della Salute e Coordinamento delle Regioni e Province Autonome, documento che ha lo scopo di “ supportare la verifica, e se necessario il rafforzamento, dello stato di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni/PPAA al fine di poter fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento nel numero di nuove infezioni da SARS-CoV-2 “  nei prossimi autunno ed inverno, sul presupposto che ” la preparedness nelle emergenze di sanità pubblica comprende tutte le attività volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive ed a mitigare il loro impatto durante una emergenza di sanità pubblica, a prescindere dalla entità dell’evento (locale, regionale, nazionale, internazionale). Durante una emergenza di sanità pubblica sono richieste capacità di pianificazione, coordinamento, diagnosi tempestiva, valutazione, indagine, risposta e comunicazione. “.

A questo lavoro, che reputiamo lodevole ed altamente qualificato, l’Associazione però muove una critica constatando come l’approccio utilizzato dagli estensori rimane fortemente concentrato sul SSN, senza nessun tentativo di codificare sinergie con il mondo del lavoro ed i suoi operatori della prevenzione.

ANMA non presume che il MC sia sempre strategico, ma evidenzia che – come già accaduto per la c.d. prima ondata – il rischio in caso di ricaduta in scenari severi consiste e inizia nel non essere adeguatamente considerato e valutato prima per poi essere in balia di indicazioni adottate a livello locale, spesso con disorganicità.