DOCUMENTO APPROVATO DALL’ASSEMBLEA DEI PARTECIPANTI
AL 29° CONGRESSO NAZIONALE ANMA – TORINO 26-28 MAGGIO 2016
Quanto segue esprime le conclusioni di quanto presentato e discusso nel corso della Sessione del 27 maggio 2016 del 29° Congresso nazionale ANMA dedicata all’analisi dell’emanando dispositivo sugli “INDIRIZZI PER LA PREVENZIONE DI INFORTUNI GRAVI E MORTALI CORRELATI ALL’ASSUNZIONE DI ALCOLICI E/O DI SOSTANZE STUPEFACENTI, L’ACCERTAMENTO DI CONDIZIONI DI ALCOL DIPENDENZA E DI TOSSICODIPENDENZA E IL COORDINAMENTO DELLE AZIONI DI VIGILANZA”
(Le conclusioni sono convalidate dal censimento eseguito tramite l’applicativo Kahoot utilizzato nel corso dei lavori congressuali)
OSSERVAZIONI E PROPOSTE DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI D’AZIENDA E COMPETENTI (ANMA) in merito allo schema di intesa “INDIRIZZI PER LA PREVENZIONE DI INFORTUNI GRAVI E MORTALI CORRELATI ALL’ASSUNZIONE DI ALCOLICI E/O DI SOSTANZE STUPEFACENTI, L’ACCERTAMENTO DI CONDIZIONI DI ALCOL DIPENDENZA E DI TOSSICODIPENDENZA E IL COORDINAMENTO DELLE AZIONI DI VIGILANZA”
La nostra Associazione fin dall’emanazione dei provvedimenti del 2006 e 2007 ha proposto, in molteplici occasioni, le osservazioni raccolte dall’esperienza dei propri Associati e si è adoperata perché la normativa venisse rivisitata rispetto alla creazione di una lista unica alcool/droga, uniformando tra le varie Regioni le procedure per la verifica dell’assunzione/abuso di bevande alcoliche.
ANMA, con il medesimo intento collaborativo, ha formulate ulteriori proposte quali:
a) introdurre nella norma un criterio di graduazione del rischio per le diverse mansioni. La letteratura, vedi l’esempio del profilo di rischio ISPESL, presenta modelli di “ranking del rischio” per settore e per mansione/attività a rischio, per sé e per terzi (il flow sheet allegato ne rappresenta un tentativo);
b) adottare un meccanismo random per l’effettuazione dei controlli, atto anche a ridurre i costi a carico delle aziende, senza ledere l’effetto deterrente;
c) costituire un osservatorio multidisciplinare permanente interregionale al fine di valutare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e l’efficacia delle azioni intraprese;
d) attivare uno studio finalizzato ad analizzare la correlazione tra infortuni e mansioni a rischio.
Il Documento, attualmente in discussione, seppur in bozza, non coglie a nostro parere la complessità dei contenuti, delle responsabilità e delle problematiche gestionali in gioco.
Presenta incongruenze e scelte di dubbia validità scientifica, specie se confrontate con gli scopi dichiarati di deterrenza del fenomeno e razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse. Nel testo presentato, inoltre, non si ritrovano provvedimenti finalizzati alla prevenzione (informazione, formazione) ed al recupero (riabilitazione) dei soggetti/lavoratori affetti da dipendenza da alcol e stupefacenti o anche con un consumo problematico di sostanze psicoattive. L’enfasi che la normativa attuale ha posto solo sui controlli, ha indotto aziende ed organi di vigilanza a non incentivare gli aspetti educativi e riabilitativi. Chi si è occupato di queste problematiche in questi anni, si è reso conto della fondamentale importanza di creare reti di cura e recupero della persona (Ser.D, Medici di medicina generale, Medici del lavoro, educatori, familiari ecc.).
La scelta delle matrici, senza voler entrare nel merito dell’appropriatezza dal punto di vista scientifico, perché competenza di altri specialisti, oltre a non coprire le sostanze maggiormente diffuse e non avere una finestra cronologicamente ampia, presenta importantissime carenze in termini di specificità che ne inficiano il valore medico-legale e possono dare origine a inutili contenziosi minando il corretto rapporto fra medico, lavoratore e azienda.
Il Documento presentato dal Comitato mette in carico al Medico Competente l’onere del “sospetto clinico” e la responsabilità dell’approfondimento diagnostico. Al contrario come sostenuto anche dai tossicologi e dai medici dei Ser.D (principali specialisti della materia) la possibilità di porre il sospetto clinico di assunzione di sostanze stupefacenti basandosi esclusivamente sull’anamnesi e l’esame obiettivo è praticamente nulla, salvo nei casi di conclamata dipendenza. Per questi motivi una recente indagine tra i nostri soci rivela come il 78% dei MC preferisca attenersi ad una procedura guida, anziché operare attraverso una completa discrezionalità.
Quanto sopra è avvalorato dal risultato del censimento effettuato tramite l’applicativo Kahoot il cui risultato è riportato di seguito.
Domanda |
Risposta 1 |
Risposta 2 |
Risposta 3 |
Le attuali modalità di accertamento per la verifica di non assun- zione di sostanze e alcol sono: | “APPROPRIATE, EFFICACI” | “INAPPROPRIATE, INEFFICACI” | “NON SO” |
% risposta |
49 |
44 |
7 |
È corretto adeguare il protocollo di SS alla valutazione graduale del rischio? | “SI” | “NO” | |
% risposta |
86 |
14 |
|
Da quanto presentato oggi, le modalità future per gli accertamenti alcol/droghe saranno: | “APPROPRIATE, EFFICACI” | “INAPPROPRIATE, INEFFICACI” | “NON SO” |
% risposta |
7 |
83 |
10 |
Gli accertamenti per la verifica di non assunzione di sostanze e alcol devono privilegiare: | “IL CONSUMO IN ATTO” | “LA CONDIZIONE DI ABUSO CRONICO” | “ENTRAMBE LE CONDIZIONI” |
% risposta |
6 |
11 |
83 |
Gli accertamenti per la verifica della non assunzione di alcol e droghe dovrebbero riferirsi a: | “UN ELENCO CHIUSO DEFINITO DALLA NORMA” | “UN ELENCO APERTO SECONDO RANKING DI RISCHIO” | “UN ELENCO STABILITO SECONDO GRUPPI TARIFFARI INAIL” |
% risposta |
51 |
49 |
0 |
I SER.D devono esprimere idoneità alla mansione per lavora- tori inviati dal MC perché positivi? | “SI” | “NO” | |
% risposta |
21 |
79 |
|
Ritieni che i SER.D eseguano il monito- raggio cautelativo dei lavoratori loro inviati? | “SI” | “NO” | |
% risposta |
65 |
35 |
Sottoponiamo pertanto all’attenzione le osservazioni raccolte in Sede Congressuale, riassunte sinteticamente nella tabella che segue, rimanendo disponibili per tutte le ulteriori eventuali puntualizzazioni, con il medesimo spirito collaborativo che ci motiva.
PUNTO |
GIUDIZIO/ AZIONE |
COMMENTI/SUGGERIMENTI |
Unificazione delle liste | Bene
con qualche chiarimento |
È una novità da più parti sollecitata ed indubbiamente positiva, come pure la previsione della periodica revisione dell’allegato A. Deve essere descritta più chiaramente la possibilità di inserimento, a livello aziendale, di nuove mansioni identificate a rischio |
Gruppo di lavoratori da controllare | Bene
con qualche integrazione |
Mantenere la formula del campione con tecnica random. La numerosità del campione deve derivare da criteri statistici ed essere modulata sull’entità del rischio, non meno del 30 % (il 10% specie nelle piccole aziende – che sono la maggioranza – non ha utilità statistica e cogenza per la deterrenza). Le aziende (riunione periodica) fissano la percentuale a fronte di un ranking del rischio |
Matrice da utilizzare per il controllo delle droghe | Non va bene
da cambiare |
La matrice da utilizzare deve essere innanzitutto quella urinaria perché da tutti considerata affidabile, si può fare on-site e permette i test di conferma sullo medesimo campione |
Test di conferma | Non va bene | Da reintrodurre e renderlo obbligatorio in caso di positività del test di screening |
Matrice per controllo alcol | Bene
da integrare |
Aria espirata cui è opportuno aggiungere il test di conferma con risultato positivo |
Procedure di raccolta del campione | Insufficiente da modificare | Mantenere quelle dell’attuale protocollo |
Procedure di gestione dei controlli a sorpresa droghe | Non va bene
da modificare
|
Il lavoratore positivo deve essere sempre temporaneamente sospeso dall’attività a rischio per il periodo che va dalla positività confermata alla valutazione della struttura di II livello (SERD), che DEVE essere sempre fatta |
Procedure di gestione del reinserimento del lavoratore a rischio risultato positivo per sostanze stupefacenti | Non va bene
da modificare
|
Solo se esiste una diagnosi e/o indicazioni da parte di una struttura di II livello il medico potrà assumere delle responsabilità decisionali. Per cui è opportuno togliere tutta la parte di obbligatorietà dei controlli periodici al rientro al lavoro (di difficile attuazione) |
Procedure dei controlli a sorpresa per l’alcol | Insufficiente
da chiarire e integrare |
Devono avere un carattere agile secondo questo flusso e criterio: controllo aria espirata, se positivo: sanzione light (sospensione temporanea, richiamo, altri provvedimenti di tipo disciplinari) ulteriori decisioni soprattutto del MC devono rientrare nelle sue competenze e per valutazioni di bevitore problematiche e quindi con uso di altri strumenti. Ribadire, come previsto dalla legge 125/01, che tali controlli devono essere fatti non esclusivamente dai MC ma anche dai medici dei servizi di vigilanza territorialmente competenti |
Valutazione di alcol dipendenza | Insufficiente
da chiarire |
Ribadire che il MC pone il sospetto e che la diagnosi nelle sue varie forme la pone il servizio di alcologia. Proprio perché ci sono molti strumenti di valutazione e abbondante letteratura non bisogna dettagliare nulla, lasciando al MC la scelta. Nel caso di sospetto si invia al SERD e il percorso del reinserimento al lavoro non è differente da quello per le droghe. |
Il Direttivo ANMA
Associazione Nazionale Medici d’Azienda e Competenti
Milano, 06 giugno ’16