AMBIENTE & SICUREZZA

terza_apri2017

Pubblicato nel numero 7 della rivista Ambiente & Sicurezza un articolo di approfondimento scritto a due mani dai nostri soci Paolo Mascagni e Nadia Facchinetti su un argomento di estrema attualità: la nuova direttiva (Ue) 2019/130.
Le modifiche alla direttiva 2004/37/CE entreranno in vigore dal 20 febbraio 2021 e comporteranno importanti risvolti circa gli obblighi in capo al datore di lavoro in materia di prevenzione e protezione per esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni (ACM) e, di riflesso, sull’operatività del medico competente, nella sua attività consulenziale svolta nel contesto della valutazione e gestione del rischio, ancor prima che nell’effettuazione della sorveglianza sanitaria.
La Direttiva, non si limita infatti a modificare valori limite di esposizione professionale, già fissati da precedenti normative (es. le polveri di legno duro), ma ne introduce di nuovi sottolineando, la possibilità, per gli stati membri, di adottare altre misure di protezione più rigorose, ove vi sia incertezza, secondo il principio di precauzione.

Sempre secondo tale principio, viene rimarcato l’obbligo, per il datore di lavoro, delle misure da adottare a monte, per l’eliminazione o la riduzione del rischio e, solo se inefficaci, provvedere alla gestione del rischio residuo, anche mediante il rispetto dei valori limite di esposizione professionale.
E’ quindi di nuovo affrontato il difficile significato di valore limite di esposizione a cancerogeni ribadendo l’assenza di limiti scientificamente validati per molte sostanze cancerogene ma sottolineando che il loro rispetto contribuirebbe a ridurre il rischio di effetti sulla salute.
Per garantire il più alto livello di protezione possibile è stata introdotta la Skin Notation per rammentare la necessità di non trascurare l’assorbimento cutaneo. Inoltre è auspicata sulla base degli sviluppi nelle conoscenze scientifiche la possibilità di modificare l’ambito di applicazione della Direttiva 2004/37/CE per includervi le sostanze tossiche per la riproduzione.
Da ultimo, la Direttiva offre importanti risposte a quesiti aperti da tempo, circa la gestione del rischio da ACM per sostanze non classificate, quali ad esempio i  farmaci citostatici e citotossici, gli olii minerali, le emissioni di scarico dei motori diesel, alcune miscele di idrocarburi policiclici aromatici e le polveri di silice cristallina.

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