Domanda:
Spettabile redazione, mi è capitato recentemente di visionare un documento di valutazione dei rischi relativo ad una azienda che ha tra le proprie mansioni quella di operatore di call center. Tra i rischi individuati da parte del datore di lavoro per la suddetta mansione c'è il rumore derivante dall'uso delle cuffie. I quesiti che Vi pongo sono essenzialmente tre: 1) la voce di conversazione può rientrare nella definizione di rumore? 2) La normale valutazione fonometrica è adeguata a misurare questo tipo di esposizione a rumore? 3) il volume di una cuffia, appositamente creata per operatori di call center, può, verosimilmente, raggiungere i limiti o i livelli di azione per cui è previsto innescare la sorveglianza sanitaria? Grazie per la cortese attenzione.
Risposta:
Risposta a cura del dott. Paolo Santucci e del dott Daniele Ditaranto.
La voce di conversazione può rientrare come qualsiasi altro suono nella nostra s fera di ‘competenza’ qualora superi il livello di 80 dBA (art.189 D.Lgs 81/08 e s.m.i.).
Sotto questo livello é molto difficile che si possa determinare un danno (salvo i ‘cosiddetti’ soggetti predisposti..), ma non va dimenticato che in presenza di una prestazione ‘intellettuale’ il rumore deve comunque essere tenuto al più basso livello possibile (Nicolini O., 2006) per non determinare problematiche di attenzione e concentrazione L’obiettivo è dettato dall’Allegato XXXIV 2.d: “il rumore emesso dalle attrezzature presenti nel posto di lavoro non deve perturbare l’attenzione e la comunicazione verbale”.
Per tali scopi la letteratura scientifica raccomanda un livello di rumore di fon do (di non facile raggiungimento) compreso tra i 40 e i 50 dBA con l’obiettivo d i attenuare l’influenza del rumore su alcune funzioni cognitive quali lettura, memorizzazione e attenzione percettiva (Ianniello et Al., 2004 ).
Per quanto riguarda le modalità di valutazione del rischio specifico si consigli a la consultazione dell’Allegato 2 delle ‘Linea guida per il settore della music a e delle attività ricreative’ approvate nella Conferenza Stato Regioni del 25 luglio 2012.
In merito al superamento della soglia che introduce la sorveglianza sanitaria obbligatoria, mi sembra una eventualità remota con la moderna tecnologia, tuttavia Ianniello et Al. nel 2004 hanno evidenziato in una popolazione di addetti al call center, che utilizzano cuffie sopra-aurali, una esposizione compresa tra 80 e 85 dBA (Lepd).
In ogni caso come eventuali misure di intervento si suggerisce di selezionare macchinari silenziosi, decentrare stampanti-fax-fotocopiatrici all’esterno degli uffici (corridoi o salette apposite), isolare le fonti di rumore in genere e infine controllare il cosiddetto ‘scalpiccio’ con adeguata pavimentazione fonoassorbente, cercando di evitare comunque la moquette.
Per quanto riguarda la misurazione del rumore si tratta tecnicamente di una ‘normale’ valutazione fonometrica con riferimento alle Norme ( nelle linee guida per il settore della musica e delle attività ricreative pubblicate quest’estate sono indicate le norme UNI per la misurazione dell’emissione sonora delle cuffie).
3 domanda: il volume della cuffia potrebbe teoricamente raggiungere i livelli significativi di Legge (a fronte di una esposizione prolungata ovviamente), ma il ‘volume’ serve appunto ad evitare tutto ciò. Pertanto diventa molto difficile , in normali condizioni operative, raggiungere un livello di rumore potenzialmente dannoso a meno di un intento .. autolesionistico!